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Sardegna Entrate

ASSEMBLEA UNITARIA ALLA CITTADELLA FINANZIARIA

Cagliari,

Si è svolta il 26 Maggio 2006, presso la Cittadella Finanziaria, l’assemblea unitaria indetta da RdB Cgil Cisl Salfi per spiegare ai lavoratori degli uffici delle Entrate di Cagliari (Cam, Dre, Cagliari 1 e Cagliari 2), i motivi della decisione delle OO.SS. di rompere le relazioni sindacali con la Direzione Regionale per la Sardegna.

Nel corso dell’affollata assemblea  sono state evidenziate ai lavoratori le difficoltà che come OO.SS. abbiamo a lavorare con una Amministrazione che si pone continuamente in modo autoritario. Su tutte le questioni (mobilità, nomine per dirigenti, distacchi, interpelli, maternità, legge 104, ecc..), si presenta sempre con dei pacchetti già confezionati e poi pone alle OO.SS. degli out out: o prendere o lasciare. Le contraddizioni diventano evidenti quando, ad esempio, si rifiuta di fornire informazioni sui carichi di lavoro dei vari uffici dislocati in sede regionale e poi assegna il personale agli uffici della regione, non si sia bene in base a quali criteri.

Le OO. SS. Sindacali chiedono trasparenza, pari opportunità, certezza dei diritti e uguaglianza dei criteri di scelta, criteri che devono essere uguali per le scelte di ieri, di oggi e di domani. Non variabili a seconda della circostanza.

Nel corso dell’assemblea aspro è stato il confronto con la Uil, che evidentemente non sente queste contraddizioni, e che sembrerebbe aver trovato altra via per tutelare tali questioni.

Le OO.SS. hanno chiesto la ripetizione della procedura per gli incarichi dirigenziali, a seguito dell’emissione delle linee guida da parte dell’Agenzia delle Entrate. Hanno evidenziato che la nomina di funzionari da pochi anni assunti in Amministrazione a svolgere incarichi dirigenziali, non tutela le professionalità che si sono create nel corso di decenni nell’Amministrazione,  professionalità formate sul campo, svolgendo incarichi di Capi Area, Capi Team.

Ne ci sembra corretto partecipare ad incontri sindacali dove il dirigente per le relazioni sindacali è la moglie di un dirigente sindacale. Va garantita pari opportunità ai partecipanti al tavolo, e la formazione della volontà che scaturisce dal verbale deve essere frutto del percorso che si  percorre insieme. Noi siamo per la tutela dei diritti di tutti i lavoratori, ma questi diritti devono essere all’interno delle compatibilità poste dalle linee guida dettate dall’Amministrazione relativamente alle nomine. Non a prescindere.

Altri motivi che ci hanno portato a rompere le relazioni sindacali è il fatto che ogni volta che è emerso il conflitto in qualche ufficio locale, la Dre ha assunto la posizione della difesa “ideologica” del dirigente locale, minacciando i lavoratori e i loro rappresentanti.

La strada utilizzata è quella della repressione.

Repressione che si è tradotta in passato in provvedimenti disciplinari, e in tempi recenti in fatti concreti evidenziatisi con i concorsi interni: i lavoratori che nel corso di questi anni hanno espresso “la loro opinione”, hanno rappresentato i problemi dei lavoratori, sono stati, a nostro avviso, penalizzati, come sono stati penalizzati i sindacalisti e i membri delle rsu.  Appare di certo singolare che i lavoratori dell’agenzia siano valutati dai propri dirigenti! Si corre il rischio (ed è avvenuto) che membri della Commissione d’esame siano il Responsabile delle Relazioni Sindacali e lo stesso Direttore Regionale. Un po’ singolare come questione.

Appare peculiare che i più penalizzati siano coloro che poi in definitiva svolgono un ruolo istituzionale: chi firma i contratti, e gli accordi, se non le OO.SS.? Ma tale attività istituzionale, per certi versi necessaria, e tutelata dalla costituzione, viene considerata in modo penalizzante in Sardegna, all’Agenzia delle Entrate. Chi fa sindacato non ha le stesse pari opportunità degli altri lavoratori; o almeno chi lo fa in modo chiaro e trasparente. Noi diciamo che non ci sono padroni del traghetto, che possono fare e disfare tutto, impedire percorsi e facilitarne altri. Questo lo possono fare a casa loro, o forse in una azienda privata, la loro azienda. I dirigenti pubblici devono rispettare le regole del pubblico impiego. Si direbbe che la politica sia diventata troppo sfacciata e si siano allungate troppo sull’Agenzia. A noi non interessano le finalità di parte, o di partito, e le carriere di qualcuno; a noi interessano i diritti dei lavoratori, la trasparenza, la tutela degli interessi collettivi.

Relativamente al Fua 2004, è stato confermato che non sono disponibili i fondi regionali.

Al riguardo seguirà un nuovo comunicato.

Cagliari, 29 Maggio 2006

 

Il Coordinamento Regionale RdB CUB Pubblico Impiego

 


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