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Le azioni correttive dell'Agenzia del Territorio (seconda puntata)

Roma,

Già in data 10 luglio 2006 (vedi notizia correlata) avevamo messo in luce lo strano comportamento dell’Agenzia del Territorio teso ad irrigidire fuor misura regole certe e determinate dalla legge per “contrastare eventuali cause di assenteismo che superino i limiti della ragionevole fisiologia, programmando idonei interventi e intraprendendo azioni correttive”.

Poco importa se per arrivare al risultato si stravolgono norme e interpretazioni autorevoli, e da quel momento abbiamo notato un susseguirsi di circolari in contraddizione l’una con l’altra in cui l’unico denominatore comune era rendere la vita difficile ai lavoratori, tant’è che si stabiliva che non poteva esser valido il certificato medico rilasciato a seguito di visite specialistiche ed accertamenti sanitari.

Oggi vogliamo consigliare all’Agenzia di consultare approfonditamente la legge 33/80 e soprattutto la circolare INPS n.9 del 13/5/96 che recita:

…..La certificazione sanitaria rilasciata, anche su modulario non regolamentare, da medici diversi da quelli di "libera scelta", compresa quella emessa dagli ospedali e dalle strutture di pronto soccorso all'atto della dimissione, è da ritenere valida ai fini dell'erogazione dell'indennità di malattia a condizione che contenga i requisiti sostanziali richiesti (intestazione, nominativo del lavoratore, data, firma, diagnosi e prognosi di incapacità al lavoro)…

… Al riguardo si precisa che, se pure, di massima, il sanitario preposto al compito in questione è quello di libera scelta, l'espressione letterale "curante" utilizzata dal legislatore, porta a dover attribuire validità, ai fini erogativi di cui trattasi, anche alle certificazioni rilasciate, pure su modelli non "standard" (ad es. ricettario privato), da medici diversi, ai quali l'assicurato si sia rivolto per motivi di urgenza ovvero comunque per esigenze correlate alle specificità della patologia sofferta.

Non vogliamo aggiungere altro se non che abbiamo richiesto il ritiro delle circolari di cui trattasi e che siamo certi che questi spiacevoli episodi non potranno che rafforzare l’intenzione dei lavoratori di battersi per

dignità, diritti e salario