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Occhio! Noi non esageriamo MAI! (raccolta firme su comma 165)

Roma,

Il 7 marzo 2006, lo ricorderete, avevamo lanciato una raccolta di firme per salvaguardare le risorse derivanti dall’applicazione del comma 165… 

L’iniziativa non andò benissimo… le firme raccolte furono “poche migliaia”…  i colleghi non hanno partecipato in massa. Non sappiamo se per “stanchezza”, visto che si era appena usciti dalla “battaglia contrattuale”, se per la nostra scarsa capacità di spiegare a fondo la gravità del problema, oppure, più semplicemente, perché molti pensarono che stessimo esagerando…

Purtroppo, come i fatti hanno dimostrato, noi non esageriamo mai.

I soldi del comma 165 sono rimasti in sospeso per tutto l’anno e la legge Finanziaria, applicando con “fantasia” la norma, ci ha trafugato 5.000 euro a testa (che non ci troveremo nei prossimi fondi di salario accessorio)… e non solo, ha stabilito un tetto massimo a quanto potremmo mai maturare in futuro (ma non un minimo). Oggi la normativa dà una eccessiva arbitrarietà al Ministro Economia e Finanze, che, di fatto, stabilisce di volta in volta tempi e quantificazione delle cifre da corrispondere… in questo modo viene meno la certezza del diritto e, persino, quello su cui ci intontiscono, la possibilità di programmare il lavoro, sapendo che a un determinato lavoro corrisponde un determinato salario, sia esso fisso o accessorio.

E’ necessario aprire una battaglia determinata contro questo furto… oggi è vitale che il personale chieda a gran voce la modifica della normativa.

 

I fondi devono essere stanziati a preventivo, così come si fa per i bilanci di previsione, e i lavoratori devono riceverli in maniera contestuale al lavoro svolto… e non, come accade ora, con anni di ritardo e con forti tagli. Il diritto deve essere certo e bisogna impedire che scelte sbagliate sul piano organizzativo, o necessità contabili del Ministero dell’Economia e Finanze di turno siano scaricate, come accade ora, sulle spalle dei lavoratori.

 

Per questo, ora, sperando in una maggiore attenzione dei nostri colleghi, rilanciamo una raccolta di firme sul comma 165, e comunque sulla modalità di alimentazione e gestione dei fondi del salario accessorio oggi legati alla produttività.

 

Non intendiamo farne una battaglia di bandiera… troppo grave è la situazione per correre il rischio di veti sindacali incrociati sull’iniziativa. Intendiamo farne una battaglia sui contenuti. Invitiamo quindi tutti i lavoratori, ma soprattutto tutti i delegati sindacali, e i delegati RSU (a qualsiasi sigla sindacale appartengano) a valutare attentamente quanto proponiamo e, se la condividono, a farsi portavoce dell’iniziativa. A livello locale e nazionale, su questi contenuti, siamo aperti alla collaborazione con chiunque.

 

Per il bene dei lavoratori non possiamo permetterci fallimenti. 

Si allega la petizione. Fotocopiatela, firmatela al più presto ed inviatela al nostro fax (06233200763). Con in mano le firme raccolte, il 22 marzo 2007 organizzeremo in molte città il “NO COMMA 165 DAY” per sensibilizzare opinione pubblica e politici sulle questioni che solleviamo.